Accolta a scarpate

Il risveglio del popolo egiziano ha mostrato un altro bel segno. La sig.ra Hillary Rodham cgt. Clinton, una donna tanto compenetrata dal rispetto di sé da non aver sentito la necessità di mollare il marito dopo che costui si era fatto praticare sesso orale alla White House dalla stagista Lewinsky, di ventisette anni più giovane di lui – circostanza prima negata, mentendo, poi ammessa dal Clinton stesso (“I did have a relationship with Miss Lewinsky that was not appropriate”) – nel corso della sua visita in Egitto a metà di luglio è stata accolta da una folla di popolo che al grido erhal! (vattene!), precedentemente riservato all’infame Mubarak, ha bersagliato il suo corteo di auto con pomodori e scarpe. Il lancio della scarpa, merita ricordare, è nella cultura islamica dei paesi di lingua araba un gesto di marcato disprezzo. La considerazione della quale l’onore della sig.ra Rodham, che per inciso è figura emblematica delle abituali confricazioni tra Washington e Tel Aviv, gode presso il popolo egiziano è stata ben espressa dal grido insistente “Monica, Monica!” che accompagnava i lanci, a memoria ben viva della stagista che, con la godevole partecipazione del sig. Clinton, ha fatto della sig.ra Hillary Rodham la cuckhold più celebre della scena politica mondiale. Una donna pubblicamente umiliata, ma pur sempre una donna in carriera: il divorzio avrebbe avuto un prezzo che, evidentemente, fu stimato superiore a quello dell’onore proprio. Una volta Parigi valeva bene una messa, oggi un bel paio di corna. Grazie agli Egiziani che non l’hanno voluto dimenticare.
MS

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