Come se bastasse una multicina

Pochi giorni fa l’Autorità Antitrust ha deliberato una sanzione di 300.000 euro a carico del gruppo FS per avere abusato della propria posizione dominante allo scopo di ostacolare l’ingresso nel mercato del trasporto ferroviario della società Arenaways. Quest’ultima, non essendo riuscita a realizzare un adeguato servizio sulla tratta Torino-Milano, andò in fallimento con gravissimi danni economici ai soci e altrettanto gravi danni agli utenti, cui fu preclusa la possibilità di avvalersi di quel servizio che prometteva buona qualità a prezzi convenienti. Arenaways fu poi rilanciata con un nuovo assetto proprietario e attualmente sta faticosamente cercando di avviare un nuovo servizio notturno a lunga percorrenza con possibilità di veicoli al seguito.
L’Antitrust ha inteso sanzionare, per un importo abbastanza risibile, il comportamento dilatorio che il gruppo FS pose in essere tramite le proprie controllate, in particolare RFI, tale da determinare un ritardo insostenibile nell’attivazione del servizio sulla Torino-Milano col fine di impedirne la realizzazione.
Una sanzione, ma ben più cospicua, dovrebbe essere semmai elevata a carico di chi, ricoprendo determinati ruoli nel gruppo FS, si sia reso personalmente attore dei comportamenti suddetti. Tale soggetto dovrebbe naturalmente essere cacciato dal gruppo stesso con azione di responsabilità visto anche per il danno d’immagine così arrecato.
Ma altre responsabilità dovrebbero essere pure accertate. Visto che FS è una società per azioni totalmente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, come mai le istanze di governo non intervennero per impedire la consumazione dell’illecito oggi sanzionato dall’Autorità Antitrust?
E c’è di più. Arenaways intendeva a suo tempo operare nel segmento del trasporto pendolare, tipicamente meno redditizio di altri. Dei servizi meno redditizi a connotazione “universale”, secondo quanto asserito tempo fa dal sig. Passera, dovrebbero proporzionalmente darsi carico prestando idonee garanzie quei soggetti terzi che ottengano di operare in più lucrosi segmenti (per esempio la tratta Milano-Roma). Però è accaduto che la NTV dei sigg.ri Montezemolo, Della Valle e altri (toh! c’è anche Intesa San Paolo, ma guarda il caso) abbia acquisito la gestione della tratta Milano-Napoli in concorrenza con Trenitalia senza doversi dar carico di meno redditizie attività ferroviarie – e anzi applicando ai dipendenti il CCNL Terziario, Distribuzione e Servizi e non quello nazionale di settore, con evidenti riflessi sui costi, fino a quando il 26 luglio scorso non fu definito un contratto aziendale ad hoc – mentre si è lasciato che i meno introdotti operatori di Arenaways, che forse ingenuamente credevano davvero a un “libero mercato” e che ambivano solo a inserirsi in un segmento relativamente”povero”, fossero massacrati così com’è avvenuto.
A indagare un po’, forse salterebbero fuori elementi sufficienti per mandare un po’ di gente sotto processo?
MS

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