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Un destino esemplare – parte seconda
Il soggetto, va notato, sembra avere svariati precedenti che farebbero invidia a un mandrillo seriale.
La giornalista Tristane Banon, figlioccia della sua seconda moglie, Brigitte Guillemette, ha testimoniato degli istinti bestiali e incontrollati del sig. Strauss-Kahn dichiarando (vedi qui) di essere stata aggredita nel 2002, quando aveva 21 anni, da lui che sembrava “uno scimpanzè in calore” e di avere dovuto difendersi a calci e pugni.
Nell’ottobre 2008 lo stesso Fondo monetario internazionale indagò (vedi qui) per accertare se il sig. Strauss-Kahn avesse abusato della sua posizione di direttore generale, alla quale era stato nominato un anno prima su designazione (guarda guarda) del sig. Sarkozy, per stabilire una relazione sessuale con la propria subordinata Piroska Nagy, ungherese, dimessasi nell’agosto precedente ricevendo una buonuscita superiore a quella spettante. L’indagine mirava a stabilire se la donna avesse subito pressioni per dimettersi, ma l’incipiente crisi finanziaria mondiale aveva consentito al sig. Strauss-Kahn di restare al suo posto pur essendo costretto a scusarsi pubblicamente, anche con la moglie.
L’anno scorso l’anonima autrice di un libro, qualificatasi come una delle sue collaboratrici, lo aveva accusato di molteplici e disinvolte avventure sessuali. Ma già nel 2007, anno della sua nomina a direttore generale del Fondo monetario internazionale, a Parigi si erano diffuse insistenti voci sulla dissolutezza della sua vita privata, una delle quali riportava che era stato visto uscire da un club di scambisti (vedi qui).
Negli ultimi giorni, infine, la nota maîtresse newyorkese Kristin Davis ha dichiarato a un giornale (vedi qui) di avere procurato giovani prostitute al sig. Strauss-Kahn fin dal 2006, cioè prima della nomina al Fondo monetario internazionale e quando ancora concorreva alle primarie del PS per la candidatura presidenziale. La Davis ha precisato di volere svelare la circostanza poiché “When men abuse women I’m no longer going to protect their identities“. In particolare, riferisce la donna, dopo che il sig. Strauss-Kahn nel gennaio 2006 aveva pagato 1200 dollari in contanti per una prestazione di due ore in albergo, la ragazza con la quale si era accompagnato aveva protestato per la sua condotta aggressiva, violenta e rabbiosa, dicendo di non volerlo incontrare mai più.
A New York, d’altronde, dopo l’arresto avvenuto addirittura sull’aereo che già stava per decollare, al sig. Strauss-Kahn l’inclinazione a tali condotte abnormi fu esplicitamente contestata per sottolinearne la pericolosità sociale. Evidentemente i vampiri dei popoli sono capaci di tutto.
Sia detto per inciso, i vertici delle istituzioni globaliste non sono nuovi a scandali sessuali clamorosi, anche se di inferiore gravità. Il neocon e ultrà filoisraeliano sig. Wolfowitz, che come vicesegretario alla difesa nell’amministrazione di Bush figlio era stato il massimo responsabile della strategia che aveva portato nel 2003 all’aggressione all’Irak, era stato poi nominato presidente della Banca mondiale nel marzo 2005 ma già nel maggio 2007 costretto a dimettersi per avere indebitamente promosso la sua amante araba Shaha Riza, alla quale aveva pure aumentato lo stipendio.
MS
(continua – la prima parte è di oggi 24 maggio 2011)
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Un destino esemplare – parte prima
È noto che Al Capone, al quale direttamente non si riuscivano a imputare crimini, fu incastrato per evasione fiscale e finì ad Alcatraz.
Anche l’attuale destino del sig. Strauss-Kahn appare esemplare. Non accade, purtroppo, che i vertici delle maggiori istituzioni globaliste (Organizzazione mondiale del commercio, Fondo monetario internazionale, Banca mondiale) siano puniti per le attività tipiche di queste: usura, favoreggiamento della speculazione finanziaria e relativi imbrogli, vampirizzazione dei popoli, precarizzazione neoschiavistica dei rapporti di lavoro, espropri delle comunità chiamati “privatizzazioni” che ingrassano squali e trafficanti di ogni sorta rovinando e affamando nazioni intere.
Il ristoro della vittima è nell’afflizione del reo e tanti – in Grecia e altrove – avranno gioito vedendo il sig. Strauss-Kahn in manette. Ma indipendentemente da ciò resta in tutta la sua enorme gravità l’evento che le manette ha fatto scattare e che vede, a sua volta, una vittima: la donna che ha denunciato di avere subito violenza sessuale da costui.
La violenza sessuale è, tra i crimini contro la persona, uno dei più abietti e incondonabili: perché si consuma come atto di forza bruta e dunque di sopraffazione verso un soggetto più debole; perché testimonia della disposizione a soddisfare brame primordiali, e non a controllarle, a spregio di ogni norma giuridica e morale; perché la vittima verosimilmente ne porta il segno traumatico tutta la vita. Non sembri eccessivo, sotto un tale profilo, considerare lo stupro, in determinate circostanze, un crimine peggiore dell’omicidio medesimo; dunque meritevole di una punizione socialmente esemplare e anzi estrema, commisurata cioè alla gravità indicibile dell’atto.
Nel caso poi di un individuo potente, e celebre, che sottoponga a violenza sessuale una persona comune, magari una persona che ha problemi, con la tracotanza di chi ritiene che tutto gli sia concesso, il tenore della condotta delittuosa è ancor più ributtante.
Settantacinque anni di galera, la pena massima teorica che sembrerebbe rischiare il sig. Strauss-Kahn ma alla quale – purtroppo – assai difficilmente sarà condannato, potrebbero rappresentare in questo caso una sanzione adeguata.
Indicativi del soggetto appaiono i due espedienti, dei quali si ha cognizione, tentati per discolparsi. Il primo è l’alibi subito demolito, in quanto campato su un banalissimo errore di orario, di un pranzo consumato in compagnia della figlia ventiseienne Camille proprio nel momento della violenza avvenuta, secondo la denuncia, in una suite del Sofitel da 1855 dollari a notte: mettere la propria figlia in mezzo a una vicenda del genere è una condotta innominabile in se stessa. Il secondo, che sfida le evidenze e i rilievi di polizia evoca un argomento abituale dietro al quale si rifugiano i peggiori tra i vermi stupratori, quelli cioè che sono anche dei vigliacchi: “Era consenziente”.
MS
(continua)
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E i destini dei popoli sono manipolati da simili individui
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Un destino esemplare – parte terza
Ora la donna che ha fatto denuncia, e che non navigando nell’oro potrebbe essere vulnerabile a offerte economiche particolarmente elevate per ritirare le accuse, dovrà comunque subire, oltre al danno, le investigazioni di ben prezzolati segugi della “difesa” che ficcheranno il naso in ogni dettaglio della sua vita privata per scovarvi qualche magagna tale da minare la sua attendibilità. Servizio, questo, che per evidente disparità di mezzi ella purtroppo non potrà rendere al sig. Strauss-Kahn.
Indipendentemente dall’esito giudiziario, si verificherebbe una nemesi davvero ben appropriata se la donna che accusa il sig. Strauss-Kahn di violenza sessuale, e che secondo alcune fonti potrebbe essere sieropositiva all’AIDS, l’avesse contagiato: esemplare punizione extragiudiziaria di un maschilismo tronfio e mandrillesco.
Spiace che, dietro versamento di una cauzione milionaria, al sig. Strauss-Kahn siano stati concessi lussuosi arresti domiciliari. La galera, in compagnia di delinquenti di ogni risma, sarebbe stata luogo più consono. Le dimissioni dal Fondo monetario internazionale, annunciate con una lettera strappalacrime di sapiente sceneggiatura epperò mirate a favorire la concessione dei domiciliari, eviteranno forse all’istituzione di precipitare in un discredito addirittura superiore all’attuale, ma non sembra salveranno la carriera del suo ex direttore generale. Che comunque intascherà una buonuscita di 250000 dollari oltre a una proporzionale “pensione”.
Una certa difesa d’ufficio di costui tentata in abbozzo dal PS, che si ipotizzava l’avrebbe candidato alle presidenziali del prossimo anno, non sorprende più di tanto. Da anni ormai è impossibile rinvenire nel PS qualche traccia, ancorché labile, della tradizione mitterrandiana. E infatti il “socialista” in Porsche Strauss-Kahn, che deve la sua carriera politica, principalmente, al una mediocre figura come Lionel Jospin, niente può avere da spartire con un grande come François Mitterrand. Che il PS, ormai quasi interamente convertito al liberismo e scaduto a diversità inessenziali nei confronti dell’UMP sarkozyzzata, non avesse una migliore prima scelta per le presidenziali del 2012, è segno dell’irrilevanza alla quale, indipendentemente dai risultati elettorali che possono avvicendarsi nel tempo, quella forza sembra essersi ormai consegnata. Il destino esemplare del candidato mancato Strauss-Kahn vi imprime un marchio ahimè indelebile.
MS
(fine – la prima e la seconda parte sono di oggi 24 maggio 2011)